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Dollaro in calo dopo la pubblicazione del dato sull’inflazione

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20 May 2024

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Il calo dell’inflazione negli Stati Uniti ad aprile ha offerto un’opportunità unica agli investitori globali.

I
l dato sull’inflazione negli Stati Uniti, relativo al mese di aprile, è stato un po’ più morbido del previsto e gli investitori di tutto il mondo non hanno potuto che approfittare di questo risultato, portando i mercati azionari a nuovi massimi storici e vendendo le valute rifugio come il dollaro USA, che è sceso rispetto a tutte le valute del G10, eccezion fatta per il franco svizzero. Il rally ha dunque sostenuto la maggior parte degli asset di rischio e delle materie prime. Il vincitore indiscusso della settimana è stato il Peso cileno, che ha registrato un’impennata grazie all’entusiasmo degli investitori e all’ aumento dei prezzi del rame.

Le prossime due settimane saranno molto scarse in termini di dati macroeconomici e di riunioni delle principali banche centrali. Questa settimana l’attenzione si concentrerà sulla pubblicazione a livello mondiale degli indici PMI anticipati relativi all’attività economica di maggio, in uscita giovedì. Questi indici saranno particolarmente importanti in Europa, anche se la versione statunitense sembra aver perso un po’ del suo potere predittivo. I mercati si aspettano un leggero miglioramento. Una sorpresa positiva in questo caso aumenterebbe la sensazione che le economie europee stiano riprendendo slancio, alimentando ulteriormente il sell off del dollaro. L’inflazione del Regno Unito, in uscita mercoledì, completerà la settimana.

EUR

Le dichiarazioni della BCE rendono sempre più chiaro che, mentre il taglio di giugno è stato preso come impegno ed è inevitabile, qualsiasi mossa al di là di questo rimane altamente incerta e dipendente dai dati.

I mercati sembrano aspettarsi uno o al massimo due tagli aggiuntivi, il che ci sembra abbastanza ragionevole, soprattutto perché l’economia dell’Eurozona riprende slancio e diminuisce l’urgenza di un alleggerimento monetario. Nel medio termine, riteniamo che il fatto che l’euro sia attualmente sottovalutato, la tenuta della domanda interna e la ripresa cinese continuino a sostenere la moneta comune.

USD

Il forte rally dei mercati finanziari, causato da una sorpresa positiva alquanto moderata nel report sull’inflazione di aprile, ci conferma che i timori sono stati decisamente elevati e che gli investitori e i trader continuano ad essere piuttosto favorevoli al dollaro USA. Mentre il dato headline è risultato inferiore alle attese, lo stesso non si può dire per il più importante sottoindice core, e l’inflazione dei servizi continua a crescere a ritmi elevati, oltre il 6%.

Tuttavia, ora ci sarà una pausa nei dati provenienti dagli Stati Uniti, con nulla di realmente in movimento sul mercato questa settimana. Ci aspettiamo quindi che il dollaro USA continui a scendere, mentre l’eccesso di posizioni brevi verrà liquidato.

GBP

La riunione di giugno del Comitato di politica monetaria ha lasciato sostanzialmente aperta la questione dell’eventuale taglio a giugno. Tutto dipenderà dai dati che emergeranno nei due mesi tra oggi e la prossima riunione, , in particolare dall’inflazione. Quest’ultima verrà rilasciata questa settimana.

Il consenso è per un altro ampio calo, anche se guidato dall’effetto base, nei dati annuali sia dell’indice principale che di quello core, che aprirebbe la strada a un taglio a giugno. A questo dato seguirà il giorno successivo, l’anticipazione degli indici PMI per il mese di maggio. Il dato dovrebbe essere in crescita, ma potrebbe avere un impatto minore sui movimenti della sterlina.

 

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