📢​ FX Playbook di Ebury. Scarica la versione di anteprima

La politica irrompe sui mercati valutari

( tempo di lettura: 3 minuti )

  • torna indietro
  • A proposito di Ebury
    Analisi del mercato valutario
    Blog
    Chi siamo
    Chi siamo|Commercio Estero
    Commercio Estero
    Ebury Reports
    Eventi
    Finanza
    Frode
    Stampa
  • Latest

24 June 2024

scritto da
Enrique Díaz-Álvarez

Chief Financial Risk Officer di Ebury

Le elezioni in Messico, Sudafrica e India, così come le elezioni del Parlamento europeo e le elezioni dell’Assemblea deliberante in Francia hanno portato volatilità sui mercati.

L
e elezioni e la politica hanno infiammato i mercati valutari qualche settimana fa con le elezioni in Messico, Sudafrica e India che hanno portato volatilità sui mercati nazionali e valutari. Questa instabilità si è spostata nell’Eurozona dopo che le elezioni del Parlamento europeo hanno favorito i partiti di estrema destra e hanno indotto Macron a scommettere sulla convocazione di elezioni assembleari in Francia. I sondaggi francesi e i giochi politici si sono uniti ai dati macroeconomici e alla politica monetaria come focus principale per i trader, mettendo in ombra anche il primo taglio della BCE di giovedì scorso. La scorsa settimana la maggior parte delle valute del G10 ha avuto un andamento altalenante, ma si è conclusa vicino al punto di partenza, con l’eccezione dello yen giapponese, affondato dall’approccio dovish della Bank of Japan. All’estremo opposto, il Rand sudafricano continua a rafforzarsi dopo l’accordo tra l’ANC e l’Alleanza Democratica centrista.

Con pochi eventi macroeconomici o di politica monetaria di rilievo, a parte l’inflazione PCE negli Stati Uniti venerdì, l’attenzione del mercato rimarrà concentrata sugli eventi politici. Si prevede poca volatilità per le elezioni britanniche del 4 luglio, dato che i sondaggi prevedono all’unanimità un’ampia maggioranza laburista. In Francia la storia sarà diversa: il primo turno delle elezioni si terrà il 30 giugno e, sebbene non si prevedano risultati definitivi fino al secondo turno, ci saranno abbastanza informazioni per guidare un mercato potenzialmente frenetico la domenica sera e il lunedì mattina successivo.

EUR

Le conseguenze politiche delle elezioni del Parlamento europeo e la decisione di Macron di indire elezioni legislative anticipate continuano a pesare sugli asset europei e, apparentemente, sull’ottimismo delle imprese. I PMI dell’Eurozona di giugno sono risultati molto più deboli del previsto e il divario tra l’economia statunitense e quella europea sembra essere più ampio che mai.

L’euro ha registrato una performance tutto sommato discreta, con un calo inferiore all’1% rispetto al dollaro. Riteniamo che questo sia un segnale che gli attuali livelli della valuta comune sono già molto bassi e che potrebbe essere difficile per l’euro scendere ulteriormente in futuro.

USD

Le notizie economiche degli Stati Uniti della scorsa settimana sono state contrastanti: le vendite al dettaglio hanno sorpreso al ribasso, ma gli indici PMI sono risultati migliori del previsto. L’ondata di avversione al rischio in Europa, causata dall’incertezza delle elezioni francesi, è sembrata aiutare solo marginalmente il dollaro USA, segno che la valutazione del dollaro potrebbe essere ai massimi.

Questa settimana dovrebbe risultare piuttosto tranquilla, ma il primo dibattito presidenziale tra Biden e Trump, in programma giovedì, potrebbe essere il prossimo evento politico a scuotere i mercati, dal momento che la sfida è molto combattuta. Al di là della politica, venerdì ci si concentrerà sul secondo report del mese sull’inflazione, i dati sulle spese al consumo personali (PCE).

GBP

La Banca d’Inghilterra ha mantenuto la politica invariata, come previsto, ma ha lasciato intendere che vuole iniziare a tagliare i tassi già dalla prossima riunione di agosto. Le notizie migliori sul fronte dell’inflazione, il lieve allentamento del mercato del lavoro e i PMI della scorsa settimana, più deboli del previsto, puntano tutti nella stessa direzione. I mercati danno per scontate le possibilità di un taglio, ma noi pensiamo che, se non ci sarà una grande sorpresa sul fronte dell’inflazione, la Banca d’Inghilterra seguirà le orme della BCE e inizierà a tagliare i tassi in quel momento.

Le prospettive di una vittoria dei laburisti la prossima settimana sono in realtà positive per la sterlina, in quanto i mercati continueranno a prevedere legami più stretti con l’Unione Europea. Pertanto, non vediamo il taglio di agosto pesare sulla sterlina nel medio termine.

 

🔊 Vuoi restare aggiornato sull’attualità dei mercati? Ascolta la nuova stagione di FXTalk, il podcast firmato Ebury!

Vuoi sapere di più sul mercato dei cambi valutari e come i nostri esperti possono aiutarti? Contattaci.

Condividi