Poco movimento sul mercato valutario in attesa delle banche centrali.
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La scorsa settimana le valute G10 hanno mantenuto un andamento stabile, con gli investitori che attendono le riunioni di dicembre delle principali banche centrali, tra cui la BCE questa settimana e la Federal Reserve e la Bank of England la prossima.
Con la fine dell’anno, i mercati torneranno a concentrarsi, almeno temporaneamente, sulle banche centrali. Sono previste diverse riunioni delle più importanti banche centrali mondiali entro la fine dell’anno, a partire da quella della BCE di giovedì. I mercati prevedono un taglio di 25 punti base con una piccola possibilità di un taglio più consistente. L’ultimo dato dell’anno sull’inflazione statunitense verrà pubblicato mercoledì, prima della riunione di dicembre della Fed, mercoledì prossimi. Ci vorrebbe una sorpresa massiccia al rialzo per far saltare il taglio di 25 punti base previsto per la settimana successiva.
EUR
Il crollo del governo francese è stato ampiamente scontato dai mercati e la moneta comune ha chiuso la settimana con un modesto rimbalzo rispetto al dollaro. La riunione della BCE di questa settimana è ovviamente fondamentale, ma sembra quasi escluso un taglio di 50 punti base.
Le previsioni di crescita e inflazione saranno fondamentali, a nostro avviso. Gli attuali livelli dell’euro sono molto bassi e dovremmo assistere a una significativa revisione al ribasso di tali previsioni, in particolare dell’inflazione, per giustificare un ulteriore ribasso della moneta comune.
USD
Il dato sui salari di novembre ha segnato un ritorno alla normalità dopo le perturbazioni causate dagli uragani e dallo sciopero della Boeing nel precedente dato. L’economia statunitense rimane in piena occupazione e i salari crescono ad un ritmo non preoccupante.
La Federal Reserve probabilmente taglierà i tassi la prossima settimana, ma resta da vedere di quanto possano scendere ancora, visto il contesto macroeconomico e la prospettiva di ulteriori politiche inflazionistiche da parte dell’amministrazione Trump. In effetti, il tasso d’inflazione core mensile di novembre probabilmente si avvicinerà nuovamente a un tasso annualizzato del 4%, che a nostro avviso è difficile da far quadrare con un tasso terminale molto inferiore al 4%.
GBP
La scorsa settimana è stata insolitamente tranquilla per la sterlina, senza importanti notizie macroeconomiche o comunicazioni della Banca d’Inghilterra. Gli ultimi dati dei sondaggi sono stati deboli, ma i dati concreti hanno resistito meglio.
I mercati prevedono oltre l’80% di possibilità di un taglio dei tassi d’interesse la prossima settimana, ma un tasso terminale di circa il 4% è uno dei più alti nei paesi del G10. Numeri economici soddisfacenti e tassi di interesse relativamente alti dovrebbero continuare a sostenere la sterlina per tutto il 2025.
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